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PEZZI DEL PRIMO TELESCOPIO COSMICO PER RAGGI UV SONO STATI STAMPATI IN 3D IN ITALIA

PEZZI DEL PRIMO TELESCOPIO COSMICO PER RAGGI UV SONO STATI STAMPATI IN 3D IN ITALIA

Da molti anni ormai la tecnologia di stampa 3D è una valida alleata nella preparazione di spedizioni nello spazio, nella ricerca di soluzioni per la sopravvivenza fuori dal suolo terreste e nell’approvvigionamento per gli astronauti. Anche l’Italia contribuisce attivamente in quest’ambito e, in base ad un accordo bilaterale stipulato tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Russa Roscosmos, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) i ricercatori hanno utilizzato la propria stampante 3D FDM Fortus 450mc di Stratasys per produrre l’intera struttura meccanica del primo telescopio cosmico per raggi UV.

Realizzato presso i Laboratori Nazionali di Frascati sotto il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana, questo particolare telescopio denominato Mini-EUSO, è stato progettato per studiare le emissioni ultraviolette di origine cosmica e terrestre dalla ISS ed è stato recentemente lanciato nello spazio dalla base di Balkhonur (Kazakhstan) a bordo di un razzo russo Soyuz e posizionato su una finestra rivolta verso la terra del modulo russo Zvezda della ISS.

La fabbricazione della struttura meccanica di Mini-EUSO presentava diverse difficoltà, infatti, per riuscire nella realizzazione, il team necessitava di un materiale capace di soddisfare i severi requisiti di certificazione dell’Industria aerospaziale e della ISS e in particolare aveva bisogno di un materiale che fosse in grado di sopportare sollecitazioni meccaniche e vibrazioni importanti che si possono creare durante il lancio del razzo. In un primo momento, il team aveva costruito un prototipo completo del telescopio utilizzando l’alluminio, uno dei materiali più comuni nel settore aerospaziale, ma la struttura risultava troppo pesante e non garantiva l’isolamento necessario dalle correnti elettriche interne. Per questo il team ha deciso di ricorrere all’uso della stampante 3D Fortus 450mc e della resina ULTEM 9085, la quale si è rivelata essere il materiale alternativo perfetto per la costruzione del telescopio poichè si tratta di una sostanza resistente e leggera avente eccezionali proprietà isolanti oltre ad un’elevata resistenza chimica e termica. La decisione di utilizzare questa tecnologia e questo materiale per la fabbricazione della struttura meccanica di Mini-EUSO è stata azzeccata anche dal punto di vista economico e di tempistiche, infatti questo processo ha permesso al team di ridurre di circa dieci volte il costo complessivo del progetto e di risparmiare circa un anno intero di tempo per lo sviluppo dello stesso.

Tutto il progetto Mini-EUSO, coordinato e finanziato da ASI, è stato sviluppato con la collaborazione di JEM EUSO (Joint Experiment Missions - Extreme Universe Space Observatory), un programma internazionale più ampio che comprende Francia, Germania, Italia, Giappone, Polonia, Russia, Slovacchia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti con il quale si cerca di esplorare l’origine e la natura dei raggi cosmici di altissima energia provenienti dallo spazio attraverso l’uso del telescopio. Ora che è stato installato sulla ISS, Mini-EUSO sta già raccogliendo molti dati che vengono inviati sulla Terra per essere analizzati e si prevede che proseguirà nel suo lavoro per i prossimi 3 anni.

 

 

 

Fonti:

https://www.3dprintingcreative.it/la-stazione-spaziale-internazionale-monta-pezzi-stampati-in-3d-in-italia/

https://www.stampa3dstore.com/ricercatori-italiani-stampano-in-3d-un-telescopio-uv-per-la-stazione-spaziale-internazionale-permettera-di-studiare-i-raggi-cosmici/



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